CHERATOCONO


ESORDIO PROGRESSIONE TERAPIA
Il cheratocono è una patologia legata ad una debolezza strutturale della cornea. Pur essendo rara, non è così infrequente: si parla di 1 caso ogni 1.000 abitanti, con una prevalenza maschile. Il cheratocono insorge, normalmente, durante la pubertà o poco dopo. Inizialmente il difetto di vista (astigmatismo miopico) viene corretto con gli occhiali.

Però, in seguito, l'astigmatismo peggiora, e quindi si deve ripiegare su delle lenti a contatto speciali disegnate apposta per quella cornea. Questo al fine di potere ridurre la visione distorta ed avere una visione migliore.

Noi Ottici Rendina siamo specializzati ad applicare lenti a contatto di questo tipo che siano perfettamente confortevoli anche in questi casi così difficili, può essere quindi un esperienza estremamente difficile e frustrante, per chi deve fare questo trattamento trovare ottici contattologi competenti per questo difetto visivo.

Tendenzialmente, il difetto peggiora lentamente fino a stabilizzarsi dopo alcuni anni da solo creando danni abbastanza limitati. Ma in una percentuale superiore al20 % dei casi la cornea diventa eccessivamente irregolare e con cicatrici tali da non tollerare più le lenti a contatto.

Il cheratocono si manifesta tipicamente in un solo occhio dopo la pubertà, ma può comparire in età infantile o anche dopo i 40 anni. Compare anche nell'occhio controlaterale dopo una media di 2-5 anni. Raramente (10% dei casi) può essere unilaterale. Di solito si arresta intorno ai 40-45 anni di età. Purtroppo è impossibile prevedere se la cornea si sfiancherà tanto da portare una grave distorsione visiva, né in quali tempi ciò potrebbe verificarsi. Infatti la gravità della malattia non è correlabile all'età in cui essa compare né all'acutezza visiva alla diagnosi. In ogni caso il primo occhio coinvolto sarà quello che svilupperà la maggiore deformazione.

Vi sono pazienti in cui la malattia progredisce rapidamente nel giro di pochi mesi per poi stabilizzarsi per molti anni; potranno poi avere un altro periodo di rapido peggioramento, seguito da un lungo tempo di stabilità. Altre persone peggiorano molto lentamente ma inesorabilmente per una decina d'anni. Il cheratocono richiede un trapianto nel 10-20% dei casi, mediamente dopo 7-10 anni dall'esordio.

TOPOGRAFIA CORNEALE


I disturbi visivi del cheratocono dipendono dalla forma irregolare della superficie corneale. La superficie della cornea si studia mediante un esame detto "topografia corneale", indispensabile per poter monitorare la progressione della malattia, oltre che per calzare una lente a contatto su misura. Lo strumento proietta una serie di anelli luminosi ed elabora l'immagine riflessa dalla cornea, creando una stampa con diversi colori per identificare le varie curvature analizzate. La zona di assottigliamento corneale si trova tipicamente nella parte inferiore e può essere più o meno ampia, raramente può trovarsi superiormente o lateralmente.

CONTROLLI CONTINUI DELL’OCCHIO
E' utile un controllo con topografia annuale, anche ogni 6 mesi se si portano lenti a contatto, perchè se l'appoggio della lente sulla cornea non è corretto c'è il rischio di lesioni apicali e leucomi. Si può a volte anche verificare un calo visivo improvviso con o senza dolore, dovuto alla rottura dello strato corneale detto membrana di Descemet.

LENTI A CONTATTO


Si possono utilizzare lenti rigide gaspermeabili o in PMMA, lenti asferiche, lenti morbide in Hydrogel, lenti doppie (piggy-back), lenti ibride o composite, lenti sclerali. Noi Ottici Rendina utilizziamo le più sofisticate tecnologie proprio nel trattamento contatto logico del cheratocono i vecchi studi sono ormai obsoleti le nuove geometrie delle lenti a contatto ci permettono di raggiungere risultati fino a poco tempo fa impensabili.

CHIRURGIA DEL CHERATOCONO

Chirurgia refrattiva

Il CHERATOCONO FRUSTO è una irregolarità corneale rilevabile strumentalmente, che non comporta difficoltà visive e che rimane stabile nel tempo. Quando la miopia è lieve e la pachimetria >550 micron, se il quadro topografico è stabile, si può pensare ad un itervento mediante laser ad eccimeri.

ICRS o Anelli Intrastromali
Per le forme meno avanzate di cheratocono si può eseguire un intervento per regolarizzare la curvatura corneale centrale, mediante l'introduzione internamente al tessuto corneale anelli di materiale plastico (ICRS, detti INTACS).



IL TRAPIANTO DI CORNEA (CHERATOPLASTICA)
Come si esegue il trapianto
• Viene sostituita la parte centrale della cornea con un lembo di diametro circa 8 mm prelevato da un donatore. Il recupero visivo è lungo (anche 1-2 anni), richiede mesi di terapia immunosoppressiva con l'utilizzo di steroidi.
• La sutura si asporta solitamente dopo 6-18 mesi
• Nel 10-15% dei casi può verificarsi un rigetto, che nella maggior parte dei casi può venire curato farmacologicamente, senza dovere ripetere un trapianto.

Vi sono essenzialmente tre metodiche di intervento: a tutto spessore, anteriore, e posteriore.

1. PK o cheratoplastica perforante
2. DALK o cheratoplastica lamellare anteriore Dissezione manuale o visco-dissezione della parte di cornea anteriore alla membrana di Descemet.
3. PLK o cheratoplastica lamellare posteriore o Descemet stripping Indicata nello scompenso corneale per disfunzione endoteliale. Si crea un lembo col microcheratomo oppure si scolla lo stroma profondo attraverso un’incisione sclerocorneale. Successivamente si asporta la cornea posteriore. Questa tecnica è per ora sperimentale.

Cross-linking

Rafforzare la cornea quando si è colpiti da cheratocono
Cos’è?
Il cross-linking è una terapia impiegata per trattare il cheratocono, malattia oculare caratterizzata da un indebolimento della cornea. Essendo meno resistente, la superficie trasparente dell’occhio che sta davanti all'iride tende, infatti, a sfiancarsi e ad assottigliarsi, assumendo una caratteristica forma a cono (distrofia corneale detta ectasia).
In cosa consiste?
Si rafforza la cornea creando nuovi legami tra le fibre collagene che la costituiscono; così aumenta la sua resistenza meccanica. Questo avviene grazie all’azione di una vitamina, la riboflavina (vitamina B2) che, sottoposta all’azione dei raggi ultravioletti, rende più rigida la cornea stessa.
Chi si può sottoporre a questa tecnica?
Questa tecnica è destinata a pazienti giovani colpiti recentemente dalla malattia (cheratocono in stadio non avanzato ma generalmente in progressione). Per sottoporsi al trattamento, tuttavia, la cornea deve avere delle caratteristiche specifiche (spessore adeguato, opacità di un certo tipo, ecc.). I limiti di età non sono rigidi, poiché sarà l’oculista a dover valutare il singolo caso. La patologia è spesso progressiva, ma tende a stabilizzarsi dopo i 40-50 anni. Tuttavia, secondo uno studio effettuato per quattro anni su 400 occhi, i risultati migliori sono stati ottenuti nella fascia d'età compresa tra i 18 e i 39 anni*.
Quali sono i vantaggi del cross-linking?
Diversamente dal laser, che rimodella la superficie corneale, il cross-linking rende la cornea più robusta (in particolare lo strato detto stroma) e ha come obiettivo il rallentamento o il blocco della progressione della patologia. Si hanno anche dei miglioramenti refrattivi dovuti alla minore protusione della cornea che, essendo più rigida, si oppone maggiormente alla pressione dell’occhio; poiché diventa più piatta si riduce l’astigmatismo.
Che tecniche esistono?
Attualmente si effettuano due procedure differenti:
1) tecnica epi-off: trattamento tradizionale con cui viene inizialmente rimosso l'epitelio corneale prima dell'irradiazione della riboflavina con raggi ultravioletti (UV);
2) tecnica epi-on: l'irradiazione avviene senza l'asportazione dell'epitelio corneale; tale tecnica risulta, quindi, più idonea per persone con cornee troppo sottili che non si potrebbero sottoporre alla precedente procedura classica.
Quali sono gli effetti collaterali?
Gli effetti collaterali sono, in generale, molto pochi e sono legati alla procedura. Nel cross-linking epi-off l'asportazione dell'epitelio corneale può aumentare il rischio di infezioni (l’epitelio è la prima barriera esterna dell'occhio) e creare, quindi, più disagi dopo l'operazione, quando viene applicata una lente a contatto protettiva. Tale tecnica è in uso dal 2004 e fino ad oggi non si sono accertati rilevanti effetti collaterali nei pazienti sottoposti a terapia secondo il protocollo. Però è fondamentale che l’intervento venga eseguito da mani esperte e in ambiente sterile. Con la tecnica epi-on, invece, si lamentano meno fastidi dopo l'operazione e non dovrà essere applicata la lente a contatto di protezione; tuttavia si otterrà una minore penetrazione della riboflavina nella cornea (a livello dello stroma) e, quindi, il risultato potrebbe essere meno soddisfacente.
Come avviene l’intervento?
Si esegue in anestesia topica (collirio anestetico), si effettua l’asportazione del primo strato della cornea (epi-off) oppure non si effettua l'asportazione dell'epitelio (epi-on), si irriga la cornea con la riboflavina (sostanza fotosensibile che viene somministrata sotto forma di un collirio denso a bassa temperatura) e si irradia la cornea in modo mirato con un fascio di raggi ultravioletti. La procedura dura mediamente trenta minuti circa. Alla fine dell’intervento si applica una lente a contatto morbida solamente se è stato rimosso l'epitelio corneale.
Quanto dura l’effetto del trattamento?
Secondo alcuni studi il trattamento può essere efficace dai 3 ai 10 anni. La tecnica ha una durata soggettiva e può essere ripetuta. Essendo tuttavia una tecnica relativamente recente, per maggiori informazioni bisognerà attendere ulteriori studi condotti per periodi ancora più lunghi.

Gli Ottici Rendina sostengono la ricerca delle cellule staminali epiteliali presso l’Istituto BANCA FONDAZIONE DEGLI OCCHI.